Era piombata in chiesa durante un funerale, urlando contro i presenti in un evidente stato di alterazione. Il fatto è avvenuto a Conselice il 13 febbraio scorso presso la chiesa di San Martino. La 53enne è stata condannata, a poco più di un mese dall’arresto, a 10 mesi col rito abbreviato (pena sospesa).
La donna residente a Conselice era stata accusata – oltre che di turbamento di funzione religiosa – anche di danneggiamento, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto nel fornire le proprie generalità. Durante il “funerale della discordia”, quel pomeriggio del 13 febbraio scorso a Conselice – come fa sapere il Corriere Romagna – “la 53enne era piombata in chiesa durante una veglia funebre. Per i presenti, viste forse le difficoltà nell’allontanarla, si è reso necessario l’intervento di un agente di Polizia che la accompagnasse fuori. Ma, all’esterno della chiesa, la donna si è rifiutata di fornire i documenti all’agente e per di più, si è allontanata facendo poi irruzione in alcune attività adiacenti, insultando i presenti. Nel frattempo si era reso necessario un intervento dei vigili che, oltre agli insulti, avrebbero ricevuto anche alcuni colpi. E di conseguenza, erano stati chiamati altri rinforzi poichè la donna si era già spostata in una vicina piadineria senza lesinare altri urli e parole poco edificanti. Messe le manette, la conselicese non si è calmata e nella cella di sicurezza ha poi prodotto alcuni danni per via di spallate contro la porta. Gli agenti di Polizia Locale hanno dunque telefonato al 118 per sedare la donna e infine trasportarla in ospedale in stato di arresto. A margine del rito direttissimo, dopo la vicenda, la donna era stata rimessa in libertà con l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di firma. E infine , la condanna a 10 mesi decisa dal giudice in rito abbreviato.