Era il 1992 quando vide la luce l’ormai famosa tribuna ecologica della Tosa. Un declivio situato sul versante a monte del rettilineo in uscita dalla curva della Tosa. Un punto panoramico da dove è possibile osservare un lungo tratto del circuito. Stiamo parlando di 16.000 metri quadrati per 9.000 posti a sedere complessivi.
Già all’epoca le intemperie, il tempo e l’incontrollata presenza degli spettatori avevano provocato instabilità e degrado del pendio. Occorreva dunque pensare a un consolidamento della struttura geologica della collina per poi procedere alla costruzione di una tribuna che rispettasse l’ambiente sottostante.

Fino agli anni ’90 infatti, sulla Tosa venivano ospitati un numero impressionante di spettatori, che allestivano le tende in quello che diventava un vero e proprio “campeggio-tribuna”; con la pioggia la situazione precipitava e i tifosi erano costretti a sostenere le tende con dei pali. Il terreno subiva, col passare del tempo, queste forzature. Nei week-end di pioggia la collina si trasformava in una montagna di pantano, cosa che contribuiva a peggiorare la stabilità della stessa. Le tende, fra l’altro, venivano circondate da bastoni e recintate per evitare che venissero prese d’assalto dai “portoghesi”. I lavori si resero dunque improcrastinabili.

Il versante venne gradinato con una particolare struttura di legno che aveva l’effetto di consolidare lo strato superficiale e il merito di lasciar crescere, attraverso, prato e arbusti.

Primi anni ’90,la tribuna verso l’ultimazione


I gradoni erano stati dimensionati ottimizzando le caratteristiche del pendio, nel rispetto della prescritta curva di visibilità.

Dopo trent’anni da quell’operazione, sulla tribuna ecologica hanno ripreso i lavori per farla tornare agibile. Si tratta di un intervento imponente – ben 3,69 milioni di euro – per una manutenzione di carattere straordinario.
I lavori potrebbero tradursi in una sorta di corsa contro il tempo, dal momento che mancano poco più di tre mesi al Gran Premio ed è chiaro che l’intenzione, come palesato dai vertici dell’autodromo, sia quella di utilizzare la tribuna già nell’edizione 2023. L’obbiettivo per il manufatto, come si è augurata la direzione dell’Enzo e Dino Ferrari, è quello di sfruttare la tribuna riqualificata nei prossimi 20-30 anni. In quest’ottica, ci si augura, a fronte di un investimento di soldi pubblici mastodontico, siano state già raccolte le dovute garanzie per un prosieguo della Formula 1 dopo il 2025, data in cui il contratto indica l’ultima edizione, fino ad ora, in programma sul Santerno. Ovviamente anche altri importanti eventi solcheranno le colline dell’Enzo e Dino Ferrari, ma siamo sicuri che gli stessi potranno poi ambire a riempire gli spalti ora interessati dalla riqualificazione? L’augurio è per un sì, alla luce sopratutto dell’importante investimento.